Fisica spaziale
La variabilità solare e i suoi effetti sullo spazio circumterrestre
Variazione dell'irraggiamento solare ed effetti sull'atmosfera terrestre
Previsione dei brillamenti solari
In collaborazione con colleghi della Georgia State University, del Jet Propulsion Laboratory (JPL), dell'Agenzia Spaziale Europea e dell'Università di Tor Vergata, la pipeline è stata sviluppata per l'analisi di immagini solari a disco intero osservate con il telescopio MOTH II, che ha operato presso la Stazione Antartica Amudsen per due diverse campagne di osservazione (2016-2017 e 2017-2018). Questo telescopio opera utilizzando filtri magneto-ottici (MOF) in due diverse bande di lunghezza d'onda.
Interazione delle espulsioni di massa coronale con la Terra e l'ambiente circumterrestre
Monitoraggio della plasmasfera
Interazione vento solare-magnetosfera
Onde ULF
Sviluppo di sensori per la caratterizzazione dei plasmi spaziali
Il gruppo collabora strettamente con l’Istituto Nazionale di Astrofisca (INAF-IAPS) e l’INFN di Roma Tor Vergata per lo sviluppo di sensori per la caratterizzazione dei plasmi spaziali sia dal punto di vista del campo elettro-magnetico sia da quello dei parametri di plasma (densità, velocità, composizione, temperatura, etc.).
In questo ambito il gruppo è parte integrante della missione satellitare CSES-Limadou e della missione CUBE (ESA) in cui sta realizzando un rivelatore di campo elettrico, un plasma-analyzer ed un Langmuir Probe.
I sensori sono sviluppati e calibrati all’interno della camera al plasma dell’INAF-IAPS: una facility in grado di riprodurre un grande volume di plasma ionosferico e interplanetario (vento solare). La sua peculiarità è principalmente dovuta a sorgenti che producono plasma con valori dei parametri caratteristici (ovvero densità, temperatura elettronica ed energie ioniche) nell’intervallo di quelli riscontrati nella ionosfera e nello spazio interplanetario.
Effetti sull'atmosfera polare
Il modello MAgnetosfera Ionosfera e Corrente Geomagnetica Indotta (MA.I.GIC.)
Durante una tempesta geomagnetica, le variazioni rapide e molto intense del campo magnetico terrestre generano intense corrente indotte a terra (GIC) che possono arrecare danni e nei casi più estremi distruggere sia le moderne infrastrutture tecnologiche (come le reti elettriche nazionali, pipeline del gas, ecc.) sia i sistemi di telecomunicazioni.
Il modello MA.I.GIC. consente sia di valutare le GIC sia di discriminare tra correnti di origine magnetosferica e ionosferica che permette di avere una migliore conoscenza di come i vari sistemi di correnti impattano sulle varie infrastrutture durante periodi di alta attività solare, aumentando la capacità di valutazione del rischio associato.
Modello di accoppiamento Magnetosfera-Ionosfera-Litosfera (M.I.L.C.)
M.I.L.C. è il primo modello analitico capace di intrepretare e prevedere eventuali segnali in atmosfera, ionosfera e magnetosfera co-sismici. Si basa sulla generazione di un’onda gravito-acustica in atmosfera che interagisce meccanicamente con la ionosfera generando un’ instabilità della distribuzione di plasma locale attraverso un gradiente di pressione. Tale variazione di plasma porta la ionosfera in un stato “meta-stabile” generando sia un’onda di plasma sia una onda elettromagnetica che a loro volta interagiscono con la magnetosfera terrestre modificando l’autofrequenza della linea di campo magnetosferico incernierata nell’epicentro del terremoto.